Pietre e venature, che raccontano una lunga storia iniziata nel
XI sec, rifinite e ristrutturate per riportare allo splendore un’opera sacra,
la ex Chiesa di S. Antuono, e il fortino ad essa inglobata. Tra il canto del mare e la spiritualità di Trani eventi e accadimenti si sono succeduti...
Antico fortilizio destinato alla protezione dell'estrema punta orientale del porto.
Una chiesa in riva al mare come dono votivo di un capitano scampato ad una tempesta, che nel tempo si è trasformata in una roccaforte tesa alla difesa dalle invasioni provenienti proprio dal mare.
La sua costruzione risale probabilmente al
secolo XII, con forma basilicale a tre navate - di cui la centrale terminante con abside - delimitate da quattro colonne e quattro paraste.
In un diploma del periodo angioino del 13 giugno 1269, riportato nel "Libro Rosso della Città di Trani" (Universitatis Tranensis Liber Rubeus ), si accenna alla ricostruzione del molo e della
chiesa di S. Antuono che minacciavano entrambi rovina. Da un documento del tempo risulta che già dal 1478 la chiesa venne sconsacrata e adibita a cantiere e deposito di barche.
Nel 1541 il Viceré Pietro De Toledo, per esigenze di difesa dell'imboccatura del Porto, promuove la ricostruzione dell'arco del molo di S. Antuono e del "Fortino" che vi è edificato sopra e accanto. È così che la fortificazione finisce per inglobare la preesistente chiesa di S. Antuono.
Notizie sul complesso si hanno nel 1750 dallo storico di Trani Domenico Manfredi. La descrizione del Porto e delle fortificazioni appare ne Gli antichi ordinamenti marittimi della Città di Trani di Giuseppe Beltrani, edito nel 1873 dall'editore Vecchi. E poi un silenzio lungo secoli fino agli odierni lavori di ristrutturazione.